Mentre Sestri prova lentamente a riprendersi dalla paralisi totale, a tre mesi dall’alluvione il sindaco Marta Vincenzi torna a Roma a battere cassa insieme al presidente della Regione Claudio Burlando. Non solo per i 10 milioni promessi da Bertolaso per la messa in sicurezza delle urgenze e non ancora giunti in Regione, ma soprattutto per il finanziamento di tutti gli interventi necessari alla sistemazione definitiva del territorio. L’auspicio del sindaco è che l’esecutivo dedichi alla Liguria la stessa attenzione e gli stessi aiuti riservati al Veneto, anch’esso recentemente flagellato dal maltempo.
In sostanza, il Comune ha anticipato quasi tutto il necessario per coprire i lavori impellenti: rispetto ai 12 milioni inizialmente previsti tramite esborsi diretti e interventi delle società partecipate (Amiu, Aster e Iren) anche nell’ambito del Contratto di servizio, restano da coprire 859 mila euro. A questa cifra vanno però aggiunti ancora 1,6 milioni di euro per una serie di nuove emergenze sopraggiunte in corso d’opera: tra queste, le più sostanziose riguardano la risistemazione di via Sant’Alberto e la diramazione di via Rollino in località Rigetti.
In sintesi, mancano ancora poco meno di 2,5 milioni di euro per sistemare le urgenze più impellenti.
Ma non ci si può certo fermare qui. I 14 milioni di questa prima tranche sono un’inezia in confronto a tutti gli investimenti che sarebbero necessari per riportare definitivamente in sicurezza la zona sestrese ed evitare che in futuro possano ripetersi situazioni simili, intervenendo con decisione su tutti i rivi e i torrenti. Sono infatti stati stimati in quasi 2,7 milioni di euro gli interventi necessari per il ripristino di uno status quo di assoluta normalità, mentre l’intervento complessivo per mettere in sicurezza tutti i corsi d’acqua richiederebbe oltre 48 milioni di euro, escludendo i due torrenti di maggiore portata, Fereggiano e Bisagno.
Insomma, in totale mancherebbero quasi 54 milioni di euro. Una cifra di cui ci si aspetta si faccia direttamente carico il governo nazionale, visto l’importante investimento, pari a circa 300 milioni di euro, stanziato per i gravi danni subiti dal Veneto.
Tutto questo senza considerare il settore privato. I danni subiti da immobili e abitazioni arrivano quasi a 19 milioni di euro, a cui vanno aggiunti gli oltre 47 milioni per le attività economiche (artigianato, commercio, industria, servizi). Si tratta di altri 66 milioni, che innalzano notevolmenbte il totale a oltre 120 milioni di euro. Non ci resta che aspettare...e sperare.