Verranno descritti i vari aspetti dell’attività, che consente di coniugare la passione per la musica con la relazione di cura; si traccerà una breve storia della sua evoluzione in Italia e si presenteranno i diversi ambiti di utilizzo.
Quindi si affronterà il tema di come fare per specializzarsi in Musicoterapia e diventare un Musicoterapeuta.
La partecipazione all’incontro è gratuita, ma occorre prenotarsi al 010/6480540 o via mail a clerici@comune.genova.it
www.cittadeimestieri.genova.it
"La musicoterapia è l'uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l'apprendimento, la motricità, l'espressione, l'organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive.
La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell'individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l'integrazione intra- e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico."
I principi base della pratica musicoterapeutica sono:
1.il paziente è parte attiva della terapia;
2.la centralità del rapporto di fiducia e l'accettazione incondizionata rispetto al paziente;
3.l'adattamento e la personalizzazione della tecnica volta per volta;
4.scambio reciproco di proposte tra paziente e musicoterapeuta;
5.stabilimento di un legame tra il musicoterapeuta e il paziente grazie al suono.
Il musicoterapeuta è quindi un mezzo attraverso il quale un paziente si apre e "tira fuori"le proprie emozioni
La musica dà alla persona malata la possibilità di esprimere e percepire le proprie emozioni, di mostrare o comunicare i propri sentimenti o stati d'animo attraverso il linguaggio non-verbale.
Tipico è il caso degli individui affetti da autismo, cioè individui che sono in una condizione patologica, per cui tendono a rinchiudersi in se stessi rifiutando ogni comunicazione con l'esterno. La musica dunque permette al mondo esterno di entrare in comunicazione con il malato, favorendo l'inizio di un processo di apertura.