Ragazze di fabbrica. Ceramica Ligure Vaccari

"Alla Ceramica lavoravamo con una cappa grigia che ci dovevamo comprare. Allora era molto diverso: quando si consumava qualcosa la si rammendava. Non c'erano mascherine e chi lavorava nei reparti delle materie prime usciva bianca dai reparti, coperta di polvere. Tante sono morte soffocate dalla silicosi.” Elsa Anna. “D’inverno andavamo di nascosto nel reparto dove c’erano i forni per la cottura delle ceramiche per prendere un pezzettino di materiale refrattario con il quale ci scaldavamo le mani ogni tanto.

Ceramica Ligure Vaccari. La società, nata nel 1870, era specializzata nella produzione di rivestimenti in ceramica ed aveva sede a Ponzano Magra, dove esiste tutt’oggi. La ditta aveva vari stabilimenti in Liguria: quello di Sestri Ponente, che venne realizzato tra il 1923 e il 1930, per espansioni successive, poteva anche vantare un refettorio, che venne realizzato nel 1926. Il periodo di massima espansione dell’azienda fu nei primi anni ‘50, periodo in cui Eugenio Vaccari ricoprì la carica di presidente della Federceramica. Le condizioni di lavoro in questa fabbrica erano particolarmente dure: le operaie erano esposte alle polveri fini,che causavano la silicosi, e lavoravano in un ambiente umido. L’azienda chiuse la filiale di Sestri Ponente negli anni settanta, a causa della cessione della ditta ad un gruppo tedesco ed al conseguente piano di razionalizzazione economica. "Alla Ceramica lavoravamo con una cappa grigia che ci dovevamo comprare. Allora era molto diverso: quando si consumava qualcosa la si rammendava. Non c'erano mascherine e chi lavorava nei reparti delle materie prime usciva bianca dai reparti, coperta di polvere. Tante sono morte soffocate dalla silicosi.” Elsa Anna. “D’inverno andavamo di nascosto nel reparto dove c’erano i forni per la cottura delle ceramiche per prendere un pezzettino di materiale refrattario con il quale ci scaldavamo le mani ogni tanto. A volte uno dei padroni veniva a controllare i reparti: come entrava guardava la pulizia del pavimento e soprattutto ci voleva in silenzio. Ci ripeteva: “Lavorare è tacere, se no si perde tempo” e in quel reparto non volava una mosca.” Elsa Anna. “In Ceramica c’era la mensa e lì ho conosciuto la mia amica Gina. Non sono mai andata dove lavorava lei, perché lavoravano al chiuso in modo da non far prendere aria al materiale. Spesso facevamo più di otto ore, ma gli straordinari non vennero mai pagati. La silicosi ha colpito tutte le anziane tra cui la mia amica Gina, morta a 58 anni.” Giovanna (Maria Bettina). “Sì, lo sapevamo: in fabbrica si prendeva la silicosi, ma, per la miseria, si andava a lavorare lo stesso.” Maria.

Mostra fotografica: 
Foto storiche delle operaie della Ceramica Ligure Vaccari.
Foto di gruppo sulla scala
Un momento di pausa
In laboratorio
Maestranze e dirigenti
Le pulizie
Documento ex Ceramiche Liguri
I macchinari all'interno dello stabilimento