La mostra, a ingresso gratuito, è aperta al pubblico da giovedì 23 Marzo a venerdì 14 Aprile 2017 presso il Centro Civico Cornigliano - Viale Narisano, 14 – Genova. Inaugurazione Giovedì 23 Marzo ore 17
Orari e giorni di visita: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 sabato dalle 9 alle 13 - chiuso domenica e festivi
L'evento è realizzato con la collaborazione del Centro Civico di Cornigliano e il Patrocinio del Municipio VI Genova Medio Ponente
Informazioni sugli autori:
Gaetano L’Abbate
Di origini siciliane, si trasferisce sin da piccolo con la sua famiglia a Genova. Attualmente risiede a Sestri Ponente dove ha lavorato presso i Cantieri Navali in qualità di falegname di bordo.
Ottimo restauratore di mobili antichi, apprende le sue prime nozioni di pittura presso lo studio del maestro Giuliano Algide (creatore di presepi in sughero) e anche presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti sotto la guida del Prof. Luigi Sirotti.
Da quando è in pensione si dedica completamente alla pittura realizzando delle interessanti opere d’arte con la tecnica del “Puntinismo”: una metodologia complessa che ci consente una visione davvero “unica e innovativa” della realtà paesaggistica che ci circonda attraverso la percezione del colore.
Partendo dalla lezione dei maggiori esponenti della corrente Neo-Impressionista francese, Signac e Seurat, Gaetano applica con parsimonia certosina la tecnica della “scomposizione dei colori in piccoli punti” approdando ad una visione dinamica della realtà dal punto di vista percettivo.
I colori non sono mai mescolati e sfumati ma accostati sapientemente in modo da creare dei paesaggi ricchi di vibrazioni luminose dove le forme si ricompongono ad una certa distanza per sintesi ottica; il risultato è una pittura “aperta e interattiva” che coinvolge direttamente lo spettatore sotto il profilo visivo, immergendolo in un’atmosfera viva e luminosa.
Prof.ssa Lina La Guardia
Antonio Vescina è un autodidatta. Ha partecipato a numerose mostre in Italia ed all'estero consentendo al pubblico di dialogare con le sue opere. Quello che vede lo metabolizza trasferendolo dalla realtà alla sfera affettiva per mezzo della pittura e della scultura. L'occhio è il suo strumento di indagine privilegiato che gli consente di ricercare oltre la superficialità: scruta nel marasma delle possibilità concrete sino ad approfondire intimamente ciò che lo ha incuriosito e lo trasferisce sul supporto purificandolo in azione.
Parliamo infatti di un grado emozionale del modo di concepire l'Arte, secondo un percorso assolutamente personale mediante il quale trasferisce le atmosfere, i silenzi, le passioni personali in costrutti formali armonizzati dal colore e questo diviene luce. Parliamo di una luce simbolica che mette in contrasto gli archetipi stessi dell'Ego intersecandoli al proprio modo di essere. Caratteri che traducono lo scorcio d'un paesaggio, l'espressione di un viso o il dettaglio di un elemento figurativo in un racconto
pittorico, figlio della tradizione ma proiettato in avanti.
Andrea Domenico Taricco (Critico d'Arte)
Per informazioni: 0105578205