Un romanzo di Elio Vittorini ha dato lo spunto per il progetto Uomini e no, proposto dalla Consulta delle Elette del Municipio Medio Ponente con il desiderio che diventi un appuntamento fisso di dibattito, riflessione, confronto e ricerca sulla violenza di genere.
Uomini e no, un titolo che porta con sé significati molteplici, come i punti di vista da cui analizzare il fenomeno sempre più dilagante della violenza di genere.
Uomini, e i no che non sono capaci di incassare, i rifiuti che non sanno accettare, dalle donne che non sono in grado di lasciare libere.
Uomini e no, ovvero i non uomini in cui si trasformano, una volta che una bestialità primordiali si impossessa di loro, privandoli di anima e raziocinio e sfociando in violenza.
Uomini e no, a cui è naturale associare il pensiero della Resistenza, della lotta, della libertà che ogni giorno, in ogni angolo del mondo, le donne devono conquistarsi, a volte a rischio della propria vita.
Nelle ultime settimane moltissime notizie di cronaca hanno riguardato episodi terribili di violenza sulle donne; ogni due giorni una donna viene uccisa dal proprio marito o compagno, e sono sempre più numerose le denunce di violenze e molestie subite da donne, senza distinzione per fascia d’età o classe sociale.
L’anno scorso sono state 120 le donne vittime di femminicidio, e si stima che siano oltre sette milioni quelle che nel corso della vita hanno subito una forma di violenza, dallo stalking, alla violenza verbale o psicologica fino ai più gravi casi di aggressione e stupro.
E’ proprio partendo da questi dati sconvolgenti, che mettono in luce un problema culturale molto radicato nel nostro paese, che la Consulta delle Elette si è data come primo obiettivo del mandato di iniziare un percorso che abbia come oggetto la violenza di genere, le sue cause e le azioni possibili per correggere e prevenire determinati comportamenti.
L’idea è quella di sensibilizzare un target specifico ai temi dell’educazione sentimentale, della prevenzione, e tutti quegli aspetti emotivi e psicologici che entrano in gioco nel momento in cui ci si mette in relazione con “l’altro”.
In modo particolare, con riferimento alla violenza di genere, il cuore del progetto parte da un punto di vista diverso, quello maschile, per affrontare la questione con una prospettiva interna al problema, e comprendere quali siano i meccanismi “sbagliati” che fanno nascere e alimentano la violenza.
Il progetto prenderà il via il 18 novembre quando il writer Stefano Vignali, in arte STEVO, creerà un’installazione artistica sul tema per coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza. A tale scopo, l’opera verrà collocata in Piazza Banchero, dove la cittadinanza è invitata a partecipare ad un flash mob, presentandosi in piazza alle 17 indossando un capo o un accessorio di colore rosso.
L’evento dà il via alle prossime attività in programma a cura della Consulta, con invito particolare a partecipare alle attività in programma per il giorno 25 novembre.
In quella data, seguendo il filo rosso del tema “Uomini e no”, a partire dalle 16.30, avranno luogo nei locali di Villa Viganego 16, incontri, letture, performance e dibattiti, sul tema della violenza. Interverranno in particolare l’attrice Irene Gulli, con alcune letture sul tema, e tre psicologi e psicoterapeuti del Centro Antiviolenza Mascherona, e del Centro White Dove Evoluzione del Maschile Onlus, nonché con un’esposizione a cura dell’Ateneo del Libero Pensiero.
Il progetto proseguirà poi nelle settimane successive, arricchendosi di spunti nuovi che ruotano intorno al tema del dialogo e della condivisione. A questo scopo, la Consulta è in contatto con diverse associazioni attive sul territorio, con particolare attenzione a quelle aventi già sede in Villa Viganego a Sestri Ponente, per ipotizzare insieme un percorso partecipativo legato al tema collaterale “Potere alle parole, potere al sentimento”, che verterà sull’uso del linguaggio e sull’educazione sentimentale; incontri, atelier di danza, laboratori ecc… saranno previsti nei mesi di gennaio e febbraio, per arrivare alla chiusura del progetto l’8 marzo, data simbolo della Festa della Donna, celebrata con un senso più profondo e partecipato.